CATALOGAZIONE DEI SENTIERI

La catalogazione dei sentieri del Parco ha previsto l’assegnazione  di un codice alfanumerico univoco per ogni  percorso mappato, rilevato cartograficamente e georeferenziato. Al codice viene affiancato il nome del sentiero che riprende il toponimo più vicino o il vecchio nome del percorso, qualora presente.

Traduzione del Codice

Tutti i sentieri hanno l’acronimo PNR COL che significa  Parco Naturale Regionale “Costa Otranto Leuca e Bosco di Tricase”, segue una lettera in maiuscolo dell’alfabeto che indica il comune di appartenenza del percorso (almeno in maniera prevalente, alcuni percorsi infatti possono svilupparsi su più comuni) le lettere seguono nell’ordine tutti i comuni del Parco da Castrignano del Capo ad Otranto come si evince dalla seguente leggenda avremo quindi:

A    Castrignano del Capo

B    Gagliano del Capo

C    Alessano

D    Corsano

E    Tiggiano

F    Tricase

G   Andrano

H   Diso

I    Ortelle

L    Castro

M  Santa Cesarea

N   Otranto

Alla lettera segue infine il numero dei percorsi seguendo l’ordine con cui è avvenuta la mappatura. In questo modo il numero può crescere  nel tempo con l’aggiunta di nuovi percorsi seguendo i criteri fin qui descritti.

A titolo di esempio quindi il Codice PNRCOLG 02 Tratturo Saccuddi corrisponde ad un sentiero del Parco ricadente nel Comune di Andrano con il numero d’ordine 02 e denominato “Saccuddi”.

Una differenza sostanziale esiste tra sentieri ed itinerari; come detto i primi hanno un codice univoco, immodificabile nel tempo e tracciati su carta e sul campo sempre con il medesimo codice. Gli itinerari, invece sono costituiti dall’unione e collegamento tra sentieri diversi per la costruzione di un percorso più articolato ed attraente per i fruitori. Oltre a quelli proposti anche Enti ed associazioni possono elaborare itinerari diversi e riportarli cartograficamente. Eventuale segnalazione sul campo deve essere, tuttavia, autorizzata dall’Ente di Gestione del Parco.

Definizioni

Si forniscono le seguenti definizioni:

  1. sentiero: tracciato prevalentemente a fondo naturale formatosi per effetto del passaggio di pedoni o di animali oppure eccezionalmente per l’intervento diretto dell’uomo;
  2. tratturo: percorso tracciato dall’antico passaggio di greggi in transumanza (il termine è spesso usato impropriamente nelle vecchie segnaletiche in quanto non sempre corrispondenti a vere vie di transumanza);
  3. mulattiera: tracciato prevalentemente a fondo naturale formatosi per effetto del passaggio di contadini con asino o cavallo, in genere interpoderale e definita da muretti a secco;
  4. incrocio: punto in cui si intersecano due o più sentieri;
  5. escursionista: fruitore della rete dei sentieri;
  6. segnaletica verticale: segnaletica costituita da tabelle fissate su appositi sostegni infissi nel terreno, con lo scopo di fornire agli escursionisti informazioni sulla rete dei sentieri, sui siti di interesse e sulle norme comportamentali da seguire;
  7. segnaletica orizzontale: segnaletica posizionata al suolo, sui tronchi degli alberi o su altri oggetti inamovibili, con lo scopo di indicare agli escursionisti la continuità di un sentiero in entrambe le direzioni;
  8. difficoltà del sentiero: individua il grado di difficoltà nella percorrenza e l’interesse prevalente, suddivisa nelle seguenti categorie:
  • sentiero turistico (T): sentiero che si sviluppa su stradine pedonali o mulattiere facilmente identificabili, nelle immediate vicinanze di paesi, località turistiche, vie di comunicazione e riveste particolare interesse per passeggiate facili di tipo culturale o turistico-ricreativo;
  • sentiero escursionistico (E): sentiero privo di difficoltà tecniche, che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro-silvo-pastorali o a sentieri di collegamento fra località e/o punti panoramici vicini;
  • sentiero per escursionisti esperti (EE): sentiero di lunghezza superiore a 5 Km o che si sviluppa in zone impervie e con passaggi che richiedono all’escursionista una buona conoscenza del territorio, tecnica di base e un equipaggiamento adeguato, che non presenta parti attrezzate ad eccezione di eventuali brevi corrimano;

9. tempo di percorrenza: tempo necessario all’escursionista medio per percorrere un tratto di sentiero in un determinato senso di cammino, con            esclusione dei tempi di sosta, in condizioni meteorologiche ottimali.

L’Ente Parco cura la costituzione e il continuo aggiornamento della Rete dei Sentieri, costituito da una banca dati che per ogni sentiero contiene le seguenti informazioni:

  • numero del sentiero, che lo individua univocamente;
  • rappresentazione pianimetrica del sentiero, in scala non inferiore ad 1:25.000;
  • profilo altimetrico del sentiero, con scala delle distanze non inferiore a 1:25.000;
  • coordinate geografiche e altitudine di un insieme di punti significativi del sentiero con frequenza tale da consentire l’individuazione dell’andamento planoaltimetrico del sentiero stesso;
  • descrizione testuale e fotografica delle caratteristiche del percorso e degli aspetti naturalistici, paesaggistici, storici e culturali di cui consente la fruizione;
  • localizzazione delle fonti di acqua potabile e di strutture di supporto per l’escursionista lungo il percorso o nelle immediate vicinanze;
  • tempo di percorrenza del sentiero in entrambi i sensi di cammino, suddivisa per tratti di durata non superiore alla mezz’ora;
  • difficoltà del sentiero, suddivisa per tratti omogenei;
  • percorribilità con velocipedi e/o animali da sella o da soma, suddivisa per tratti omogenei;
  • schede di dettaglio sulla segnaletica verticale per ogni luogo di posa;
  • informazioni sulla presenza e tipologia di segnaletica orizzontale utilizzata, suddivise per tratti omogenei;
  • stime sul numero di escursionisti che fruiscono annualmente del sentiero.