DESCRIZIONE DELL’ITINERARIO

L’itinerario proposto è costituito da un doppio anello che dalla Chiesa dei diavoli a Tricase si dirige verso il Porto per poi deviare lungo il costone e dirigersi verso Torre del Sasso al confine con il Comune di Andrano; risalendo sul pianoro si percorre il ritorno su di un piano più alto e panoramico per giungere poi al punto di partenza.
Il percorso ha una particolare valenza per il Parco in quanto attraversa ambienti caratteristici dell’Area protetta con una forte diversità di habitat, alcuni dei quali di grande valore naturalistico e storico come quelli associati alla Quercia vallonea, unica specie arborea salentina presente nella lista rossa nazionale.
Il punto di partenza, la Chiesa dei diavoli, è uno dei siti storici della popolazione locale; la caratteristica pianta ottagonale rende questo monumento unico nel suo genere e meritevole di sosta anche per il comodo piazzale con panchine e spazio protetto per i più piccoli.
Percorrendo il primo tratto su strada rurale asfaltata incontreremo gli orti ben coltivati dai contadini di Tricase tra i quali spuntano di tanto in tanto bellissimi nuclei o esemplari isolati di Vallonea; si tratta relitti boschivi inframmezzati alle colture agrarie più limitate negli ambiti con roccia affiorante e sistemi impervi ed ostili alla coltura. Proprio in uno di questi ambiti si sviluppa l’Unico Biotopo delle Querce vallonee che si incontra procedendo sulla destra allontanandosi dalla Chiesa dei diavoli in direzione per Tricase Porto.
Il luogo merita una prima deviazione dal percorso per entrare in un’area boschiva di circa 4 ettari di proprietà del Comune e gestita dal Parco. Si tratta di un vecchio nucleo di vallonea che ha ricevuto particolare attenzione negli ultimi anni con interventi straordinari per la fruizione e di ordinaria manutenzione. E’ un luogo diventato un importante sito di fruizione e divulgazione con l’allestimento del “Giardino delle vallonee” in cui trovano posto percorsi naturalistici e ginnici insieme a cartellonistica divulgativa, pannelli visivo-tattili e spazio giochi.
Usciti dal biotopo e riprendendo la strada per il Porto (Via Borgo pescatori) si sale leggermente fino al bivio dove prendiamo la sterrata a sinistra lasciano a destra via borgo pescatori. Attraversiamo zone coltivate con alcuni vecchi pascoli e vecchi oliveti spesso in abbandono o colpiti da Xylella.
Al’altezza dell’incrocio con un’altra sterrata (Via Magnoni) il paesaggio cambia nettamente e percorriamo a valle dei primi terrazzamenti brulli e rocciosi con macchia mediterranea e pascolo. A sinistra seguiamo la linea di costa con vecchie campagne olivetate ed il mare all’orizzonte. Quando questo tratto che corre parallelo alla linea di costa si chiude dobbiamo girare a sinistra dove il sentiero risale ripidamente e dopo qualche decina di metri prendiamo a destra il tratto che congiunge all’altro anello in direzione di Torre del Sasso. E’ un tratto di straordinaria bellezza tra rocce bianche ovunque e le rupi sotto la torre. Qui la primavera si colora di piante rupicole come l’alisso di Leuca e di presenze uniche come il grande verbasco coda grossa (Verbascum macrurum) dalle enormi infiorescenze che svettano dalle erbe basse e rimangono a lungo secchi per tutta l’estate come simulacri di antiche presenze della Torre.
Dalla vecchia Torre di avvistamento il panorama è amplissimo da Torre Lupo e la Rocca di Castro da una parte e Torre Nasparo dall’altra con uno sguardo spettacolare sul Canale d’Otranto. Passata la torre si prende la stradina che porta alla Masseria del Mito e prima di uscire sull’omonima strada, che collega Andrano a Tricase, si intercetta un percorso a sinistra che ci conduce al primo anello per il ritorno.
Costeggiando i campi coltivati si ripassa quindi per il tratto che congiunge i due anelli, quindi si piega a destra per il ritorno, sul versante opposto al quello fatto in andata; una volta avviati sul primo grande anello eccoci davanti ad uno dei paesaggi più identitari per la comunità rurale di Tricase: sette pajare. Si tratta di una grande area contraddistinta da un vero e proprio complesso di pajare tronco coniche che puntellano terreni di pascolo, sub steppici, con presenze arboree vetuste tra cui bellissimi esemplari di Pero mandorlino, il nostro perastro (Prunus amygdaliformis). E’ un ambiente che stimola una piccola incursione tra i tavolati calcarei affioranti e le essenze vegetali che presenti. Il pascolo ha selezionato popolamenti vegetali che ben si difendono dalla brucatura e dagli incendi come l’asfodelo e la scilla. Nelle zone più in cui sottoposte anche ad un carico di pascolo bovino sono presenti popolamenti di Cardo mariano dalla bellissima fioritura e dalla straordinaria spinosità.
Superato un piccolo tratto di stradina asfaltata si ritorna sulla strada sterrata che attraversa i coltivi ed altri piccoli pascoli fino a tornare alla strada asfaltata e dirigersi al punto di partenza e cioè alla Chiesa dei diavoli dove si chiude l’itinerario.

ALL’ATTENZIONE DEI FRUITORI: LA PERCORRENZA DELL’ITINERARIO È UN ATTO DILIGENTE LEGATO AL TUO SENSO DI RESPONSABILITÀ.

Per ulteriori informazioni riguardo il comportamento dei fruitori, LEGGI QUI

Traccia dell’itinerario con punti di interesse ed altimetria

Scorri con il mouse sul grafico altimetrico per evidenziare i punti del percorso

Altitudine massima: 120 m
Altitudine minima: 49 m
Totale salita: 129 m
Totale discesa: -129 m

  • PARTENZA E ARRIVO

    Chiesa dei Diavoli

    Clicca sulla bandierina per Google Map

  • LUNGHEZZA

    6.717 Km

  • TEMPO DI PERCORRENZA

    ?

  • DIFFICOLTÀ

    Escursionistico (E)

  • CHE TEMPO FA...

    Clicca sul sole…

MAPPA DEI SENTIERI COMPRESI NELL’ITINERARIO

Clicca sull’hotspot rosso per accedere al singolo sentiero.

1

F16  Sentiero del Biotopo

2

F17  Sentiero Magnoni

3

F21  Variante Sentiero dell’Isola

4

F22 Sentiero Scafarazze

5

F20 Tratturo Corte Guti

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